25
giugno

Ma dopo, cosa fanno?

Foto di Lai-momo

Foto di Lai-momo

Questa è una delle domande più frequenti che la gente si pone quando riflette sulla condizione dei richiedenti asilo. Che succede quando per queste persone termina la fase di accoglienza? Viene fatto qualcosa per facilitare il loro inserimento sociale? Su questo si è riflettuto sabato 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, al convegno organizzato da Bologna cares!, la campagna di comunicazione del progetto SPRAR di Bologna, coordinata da Lai-momo.

La location dell’evento è stata il Cassero LGBT Center e questo ha dato occasione al Sindaco Virginio Merola di affermare la sua contrarietà alle recenti dichiarazioni del cardinale Caffarra secondo cui la decadenza dell’Occidente è iniziata con il riconoscimento dei diritti degli omosessuali. Durante tutto il suo intervento il Sindaco poi si è discostato dalle posizioni del leader leghista Matteo Salvini in materia di asilo: “Questo paese rischia una crisi democratica profonda, non possiamo consegnarlo nelle mani di gente come Salvini, credo che ci sia bisogno di tenere in considerazione i valori della nostra cultura europea per fronteggiare la paura. L’Europa è nata prendendo atto che c’era bisogno di lavorare insieme perché la seconda guerra mondiale aveva dimostrato che paesi chiusi in se stessi sono pericolosi e portano alla costruzione di enclavi etniche e fomentano il razzismo. Non è questione di scegliere se essere buoni o cattivi, l’Europa deve decidere se vuole avere un futuro o meno”.

Restringendo poi il discorso sulla realtà locale il primo cittadino ha dichiarato che Bologna sta facendo e continuerà a fare la sua parte. Ha ricordato con orgoglio che la nostra città ha trasformato il vecchio CIE (centro di identificazione e di espulsione per migranti irregolari) in un Hub Regionale, centro di prima accoglienza e ridistribuzione per richiedenti asilo e ha sostenuto che la situazione non è fuori controllo, ma si può gestire e si sta gestendo anche grazie al lavoro quotidiano degli operatori dell’accoglienza. A loro sono andate le parole di elogio dell’Assessora ai Servizi Sociali Amelia Frascaroli: “Oggi possiamo dire che il grande lavoro che state facendo ci rende tutti migliori. Non vi fate prendere dall’automatismo dei grandi numeri, ma siete centrati sulle persone e sulla capacità di ascolto di ogni singolo. La vostra resistenza e resilienza si rinnova ogni giorno”.

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