20
febbraio

L’UNHCR propone di riformare il sistema di asilo italiano

Foto di Paride De Carlo

Foto di Paride De Carlo

Come funziona il sistema di accoglienza italiano? Molte volte se ne sottolinea l’inadeguatezza, si dice che l’Italia è impreparata ad accogliere numeri sempre crescenti di migranti e che il circuito dell’emergenza è troppo spesso occasione di malaffare e di profitti illeciti. Alcuni lamentano che i cosiddetti centri di accoglienza sono per lo più siti in aree demaniali dismesse o edifici privati lontani dalle zone abitate, grandi agglomerati che assumono sempre più i connotati di ghetto. Altri sottolineano la disparità nella distribuzione del carico dell’accoglienza tra regione e regione e richiedono una maggiore equità e un maggiore coinvolgimento da parte di chi fa meno. Il sistema degli HUB regionali, messo in campo dall’’Emilia Romagna già a metà 2014, è un modo per distribuire i rifugiati in maniera razionale nelle provincie di una stessa regione.

Ieri l’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), nel corso di un convegno organizzato con la Commissione Diritti Umani del senato, ha presentato un documento di raccomandazione che contiene alcune proposte di riforma del sistema di asilo italiano. Tra le indicazioni c’è quella di superare il modello dei grandi centri collettivi per rafforzare l’accoglienza diffusa sul territorio e migliorare l’’efficienza e la qualità del sistema di analisi delle richieste di asilo.

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