16
maggio

Imparare l’italiano… partendo dal mappamondo

Foto di Africa e Mediterraneo

Foto di Africa e Mediterraneo

Mahamadou, Kebba, Ousman… : sento parlare di voi la prima volta come dei “cinquanta profughi arrivati a Villa Angeli”. Percepisco l’aria di emergenza, il rimboccarsi le maniche, lavorare nel week end e nelle feste. Penso (o non penso?) che non so bene cosa si faccia in questi casi… ma di certo c’è molto da fare. No, non rifletto molto. “Si annoiano un sacco”, mi dicono. “Se servono volontari…”, scrivo.

Servono volontari. L’italiano innanzitutto. Mi dicono che vogliono imparare. Così un venerdì pomeriggio parto, armata di mappamondo. Da alcuni mesi frequento una comunità per minori stranieri non accompagnati, ho avuto modo di vedere che le conoscenze geografiche sono un po’… approssimative. Però questi ragazzi sono più grandi, non si sentiranno trattati da ignoranti? Mi suggeriscono di iniziare da lì… accetto comunque il consiglio, vediamo come andrà.

Un venerdì pomeriggio varco il cancello di Villa Angeli, entro nella “loro” Italia… vediamo com’è. Però! Una residenza stupenda, qualche parte all’esterno attende un restauro, ma nel complesso è tenuta benissimo. Ma come siamo lontano dal primo paese, cosa faranno tutto il giorno a parte scaldarsi al sole di oggi nel parco? E fino a ieri, che ha diluviato per giorni? Chissà cosa hanno pensato arrivando qui.

Sono tanti! Ho lasciato la macchina, nel tragitto fino al portone sorrido a destra e a sinistra, mi salutano. Per fortuna gli operatori mi hanno organizzato i gruppi, mi aiutano a chiamarli a raccolta. La sala da pranzo dove faremo lezione ha ancora il pavimento bagnato, apriamo tutte le finestre. Poi mi aiutano a tirare già le panche dai tavoli… si sistemano… cominciamo. Non vola una mosca. Una maestra delle elementari mi invidierebbe moltissimo. Ho preparato un cartellone per presentarmi. Cosa scrivo di me? Devo proprio mettere l’età? Li guardo: sono molto giovani, piccolissimi, mi viene da pensare. Ok, scrivo la data di nascita. Dopo chiederò loro di fare lo stesso schema per presentare se stessi, devo mettere i campi che troveranno scritti mille volte, chissà quanti fogli da compilare li aspettano in Italia. E poi, a loro, che gliene importa della mia età!

Tutti scrivono, qualcuno non è venuto a lezione (a proposito, Mahamadou: che faccia hai? Dopo tre lezioni non ti ho ancora visto!). L’idea del mappamondo è ottima, geniale chi me l’ha data, in effetti manca qualche coordinata…

Un ragazzo dell’ultimo gruppo del pomeriggio (accidenti a me che non riesco a memorizzare ancora tutti i nomi) si ferma oltre la fine: ha fatto degli esercizi per conto suo, me li fa correggere. Vuole imparare a scrivere bene. “E’ molto importante”, mi dice. Già, è molto, molto importante.

Buona fortuna a tutti.

Maria Cristina Visioli

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